[Brand Design] Visual Hammer

Visual hammer e branding. Come sfruttare un elemento visivo, il logo per esempio, perché il brand venga subito richiamato alla mente.

Viviamo in un mondo ricco di input. Siamo costantemente immersi in un rumore di fondo a livello di comunicazione visiva. Non è un’operazione molto facile per il nostro brand emergere, dal momento che spesso ha a disposizione solo pochi secondi per farsi notare. E per farsi ricordare.

A questo proposito può risultare interessante un concetto sviluppato da Laura Ries. Figlia di Al Ries — ideatore insieme a Jack Trout del concetto di brand positioning presentato nel libro “Positioning. The Battle For Your Mind” — ha ideato il concetto di Visual Hammer.

Spilletta con logo dumpling Mywèi
Spilletta personalizzata con il logo: visual hammer all’opera

La traduzione letterale, “martello visivo”, risulta decisamente un po’ brutale per il nostro modo di parlare. Il concetto di fondo che esprime è però molto preciso: si tratta di creare un elemento visivo che, a forza di essere presentato con costanza e coerenza al proprio pubblico, renda il brand immediatamente riconoscibile. Quindi sì, si tratta di “martellare” le persone.

Il visual hammer fa esattamente questo.

Attenzione: non è detto che il visual hammer debba sempre e solo essere il logo. È sicuramente un visual hammer la bottiglia iconica della Coca-Cola, riconoscibile ovunque per la sua forma. Il logo, però, se ben progettato si presta ad assolvere molto bene a questa funzione.

A proposito di visual hammer, un elemento, un oggetto che mi è sempre parso molto adatto a far viaggiare un logo presentandolo di fronte a moltissime persone sono le spillette. Le pins. Ovvio, non tutti i loghi si prestano ad un utilizzo sulle spillette personalizzate, ma quando questo è possibile cerco sempre di sfruttare l’occasione.

In questa pagina ne vedete un esempio. Si tratta delle spillette che ho realizzato per il brand di dumpling Mywèi.